Israele 2024, atto secondo

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By Fabio Basile

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La pace e un bene di grande valore dove dovrebbe rappresentare sempre l'obiettivo per tutti i popoli della terra. Inoltre le guerre causano sempre sofferenza e poi tanti feriti e morti. Anche Papa Francesco ha espresso questo pensiero recentemente. Purtroppo sul nostro Pianeta no la condizione ddi pace è presente ovunque e sempre. Si possono dunque considerare fortunati i popoli che possono godere di questo grande bene. In diverse parti del mondo infatti ci sono territori dove la pace è solo un difficile obiettivo se non un miraggio. Si tratta di aree calde non solo dal punto di vista climatico. Il Medio Oriente, in particolare i paesi che si affacciano sul Mare Mediterraneo sono stati nel orso del tempo spesso protagonisti di conflitti di vario genere. Tra essi ce ne è uno dove da diversi decenni convivono a breve distanza popolazioni che hanno in comune solo il terreno dove si trovano, ma hanno credo religioso e interessi ben diversi: Israeliani Palestinesi. Dopo la proclamazione dello Stato d'Israele(nel 1948) è iniziata una contesa tra le due popolazioni per la spartizione del territorio. I palestinesi considerano da molto tempo il territorio della cosidetta Striscia di Gaza come proprio Lo Stato d'Israele si è sempre opposto a questa pretesa in tutti i modi possibili, senza esclusione di colpi. Iper farla breve molti anni fa sono iniziati contese e conflitti armati, che sono proseguiti, con brevi periodi di tregua, fino ai nostri giorni. Il 7 ottobre del 2023 il gruppo terroristico palestinese Hamas ha sferrato un improvviso attacco nei territori di Israele causando molte vittime tra la popolazione civile. L'esercito israeliano poco dopo ha reagito pesantemente attaccando il territorio di Gaza, dove si pensava avesse sede il braccio armato principale di Hamas, generando però anche in questo caso molte vittime tra i civili. Dopo una brevissima tregua, durata pochi giorni avvenuta nello scorso mese di novembre il conflitto a fuoco è ripreso con maggiore violenza tra le parti. Nessuno dei due contendenti sembra voglia cedere per i momento ol passo all'altro e la guerra in corso sembra che avrà una lunga durata e forse senza fine. Il premier israeliano Neytanhau ha dichiarato recentemente che intende fare sparire con le forze di difesa statali israeliane l'intera struttura di Hamas, la cui forza armata durante gli scontri ha ucciso molti dei civili che teneva in stato di prigionia dopo la cattura avvenuta durante le incursioni presso diversi kibbutz presenti in territorio israeliano. A complicare il quadro del conflitto è stata la partecipazione agli scontri del gruppo terroristico libanese Di Hezbollah e incursioni da parte di gruppi armati siriani, il cui governo statale è filo iraniano. Il quadro generale che ne è derivato è complesso. Entrambi i contendenti, con. le loro vilente azioni di guerra hanno commesso anche crimini di guerra, alcuni molto gravi e i capi responsabili rischiano di ricevere pesanti sanzioni e punizioni a livello internazionale. Il rischio che per un gioco di alleanze e un effetto a domino il conflitto possa estendersi ai paesi confinanti è piuttosto alto. Lo stesso si può die per la possibilità, per il momento un po distante i un terzo conflitto mondiale è tututtaltro che remota. Intanto sembra che le grandi superpotenze Cina, Russia e Usa, non abbiano interesse a entrare direttamente in gioco. Si tratta di un argomento di grande attualità e di interesse generale. Fabio Basile, medico on pensione, svolge da alcuni anni anche l'attività di scrittore indipendente. Ha scritto tanti libri, soprattutto guide pratiche.
Israele 2024, atto secondo